Roma, 22 Febbraio 2024
In data odierna si è tenuto un importante incontro tecnico tra il Mimit e le principali organizzazioni sindacali del settore delle telecomunicazioni. Questo incontro è stato il risultato degli impegni stabiliti lo scorso 6 febbraio, tra le Segreterie nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, Ugl Telecomunicazioni, alla presenza del Capo di Gabinetto del Mimit, Giorgio Tosi Beleffi, e del responsabile dell'unità di crisi, Mattia Losego.
Una delle questioni centrali discusse riguardava le misure di sostegno per il settore. Il Mimit ha espresso l'intenzione di approfondire l'impiego dei voucher per favorire la copertura delle aree bianche, mirando a incentivare l'accesso alla connettività, specialmente nelle zone non ancora servite dalla banda ultra larga. Si è anche delineata la prospettiva di lanciare un nuovo bando per incoraggiare imprese e individui ad investire in beni e servizi di cloud e cybersecurity, considerato il successo dei precedenti voucher scaduti il 31 dicembre 2023.
Tuttavia, le organizzazioni sindacali hanno espresso una posizione critica, ritenendo che gli strumenti dei voucher possano risultare inefficaci senza una strategia strutturale e un chiaro piano di sviluppo industriale nel settore delle telecomunicazioni. I ritardi nelle aree bianche, nonostante la presenza di due aziende di rete, hanno evidenziato che i voucher, da soli, non sono sufficienti per rilanciare il settore. È emersa la necessità di un piano nazionale di alfabetizzazione digitale per consentire a un numero più ampio di cittadini di beneficiare dei servizi offerti dalla connettività ad alta velocità.
Il sindacato ha manifestato la disponibilità a discutere di tutti gli strumenti di sostegno che possano avere impatti nel medio e lungo periodo. Tuttavia, ha sottolineato l'urgenza di strumenti immediati per gestire gli effetti di scelte industriali passate, compresa la possibile separazione della rete dai servizi di TIM. La mancanza di finanziamenti e il superamento del Fondo Nuove Competenze hanno reso difficile affrontare le conseguenze di scelte discutibili fatte nel corso degli ultimi vent'anni.
Un'altra problematica emersa riguarda il settore dei call center, dove la transizione verso il mercato libero nell'ambito energetico ha portato a cali di volumi reali, delocalizzazioni, e una massiccia introduzione di sistemi di intelligenza artificiale. Tuttavia, i fondi destinati alla cassa in deroga dei call center sono risultati insufficienti, mentre le gare d'appalto indette dalla Pubblica Amministrazione spesso ignorano i contratti nazionali del settore, generando una corsa al ribasso sui costi del lavoro.
In conclusione, le organizzazioni sindacali auspica che il proseguimento del confronto possa portare a soluzioni concrete per tutto il settore delle telecomunicazioni. È fondamentale che tutti gli impegni presi il 6 febbraio siano rispettati, affinché si possano affrontare le sfide attuali e future del settore.
In data odierna si è tenuto un importante incontro tecnico tra il Mimit e le principali organizzazioni sindacali del settore delle telecomunicazioni. Questo incontro è stato il risultato degli impegni stabiliti lo scorso 6 febbraio, tra le Segreterie nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, Ugl Telecomunicazioni, alla presenza del Capo di Gabinetto del Mimit, Giorgio Tosi Beleffi, e del responsabile dell'unità di crisi, Mattia Losego.
Una delle questioni centrali discusse riguardava le misure di sostegno per il settore. Il Mimit ha espresso l'intenzione di approfondire l'impiego dei voucher per favorire la copertura delle aree bianche, mirando a incentivare l'accesso alla connettività, specialmente nelle zone non ancora servite dalla banda ultra larga. Si è anche delineata la prospettiva di lanciare un nuovo bando per incoraggiare imprese e individui ad investire in beni e servizi di cloud e cybersecurity, considerato il successo dei precedenti voucher scaduti il 31 dicembre 2023.
Tuttavia, le organizzazioni sindacali hanno espresso una posizione critica, ritenendo che gli strumenti dei voucher possano risultare inefficaci senza una strategia strutturale e un chiaro piano di sviluppo industriale nel settore delle telecomunicazioni. I ritardi nelle aree bianche, nonostante la presenza di due aziende di rete, hanno evidenziato che i voucher, da soli, non sono sufficienti per rilanciare il settore. È emersa la necessità di un piano nazionale di alfabetizzazione digitale per consentire a un numero più ampio di cittadini di beneficiare dei servizi offerti dalla connettività ad alta velocità.
Il sindacato ha manifestato la disponibilità a discutere di tutti gli strumenti di sostegno che possano avere impatti nel medio e lungo periodo. Tuttavia, ha sottolineato l'urgenza di strumenti immediati per gestire gli effetti di scelte industriali passate, compresa la possibile separazione della rete dai servizi di TIM. La mancanza di finanziamenti e il superamento del Fondo Nuove Competenze hanno reso difficile affrontare le conseguenze di scelte discutibili fatte nel corso degli ultimi vent'anni.
Un'altra problematica emersa riguarda il settore dei call center, dove la transizione verso il mercato libero nell'ambito energetico ha portato a cali di volumi reali, delocalizzazioni, e una massiccia introduzione di sistemi di intelligenza artificiale. Tuttavia, i fondi destinati alla cassa in deroga dei call center sono risultati insufficienti, mentre le gare d'appalto indette dalla Pubblica Amministrazione spesso ignorano i contratti nazionali del settore, generando una corsa al ribasso sui costi del lavoro.
In conclusione, le organizzazioni sindacali auspica che il proseguimento del confronto possa portare a soluzioni concrete per tutto il settore delle telecomunicazioni. È fondamentale che tutti gli impegni presi il 6 febbraio siano rispettati, affinché si possano affrontare le sfide attuali e future del settore.