Cagliari, 24 ottobre 2025 – Nella suggestiva cornice della Sala Giorgio Pisano in Piazza Unione Sarda, si è svolto oggi un importante convegno promosso dalla Uilcom Sardegna e organizzato dal Coordinamento Pari Opportunità della Uilcom Sardegna, con il patrocinio del Comune di Cagliari, sul tema delle truffe affettive, un fenomeno in drammatica crescita che colpisce sempre più persone anche nella nostra regione.
Alla tavola rotonda, moderata dallo scrittore e poeta Andrea Melis e introdotta dal Segretario generale della Uilcom Sardegna, Tonino Ortega, hanno partecipato la Segretaria generale della Uil Sardegna, Fulvia Murru, il Segretario generale della Uilcom nazionale, Salvo Ugliarolo, il presidente del Consiglio regionale della Sardegna, Piero Comandini, il direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale, Francesco Feliziani, la coordinatrice Pari Opportunità Uilcom Sardegna, Letizia Staffa, il dirigente del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica della Polizia di Stato Sardegna, Francesco Greco, la vicepresidente dell’associazione ACTA, Rossana Tescaroli, la volontaria ACTA, Josie Cavazzana, e la psicoterapeuta e criminologa, Dionisia Deplanu.
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Un impegno del sindacato anche nel sociale
Nel suo intervento introduttivo, Tonino Ortega ha sottolineato il valore sociale dell’iniziativa:
“La Uilcom Sardegna ha deciso di organizzare un convegno sulle truffe affettive – ha spiegato – un tema ancora troppo poco discusso, ma che riguarda un numero crescente di cittadini, anche nella nostra regione. Riteniamo che il ruolo del sindacato, oltre alla tutela dei diritti nel mondo del lavoro, debba estendersi anche alle questioni sociali che toccano la vita quotidiana delle persone”.
Una linea condivisa dalla Uilcom nazionale e dalla Uil Sardegna, che hanno voluto sostenere con forza l’evento come momento di confronto e sensibilizzazione aperto a tutta la cittadinanza.
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L’inganno dei sentimenti e la manipolazione psicologica
Il cuore del dibattito è stato dedicato alla dinamica psicologica e tecnologica di questo tipo di truffe, che sempre più spesso nascono online e si sviluppano in modo subdolo.
Letizia Staffa, coordinatrice del Coordinamento Pari Opportunità Uilcom Sardegna, ha ricordato che: “La truffa affettiva sfrutta la tecnologia nel peggiore dei modi, cercando di instaurare con la persona un rapporto sentimentale importante al solo scopo di estorcere denaro. È doveroso accendere i riflettori e sensibilizzare quante più persone possibili, attraverso sportelli, forum e attività nelle scuole”.
Le testimonianze dirette di chi è stato vittima di queste truffe hanno reso il dibattito ancora più toccante. Rossana Tescaroli, vicepresidente di ACTA, ha raccontato la propria esperienza: “Mi ritenevo una persona intelligente, né fragile né sola. Eppure è successo anche a me. Può capitare a chiunque, perché tutti abbiamo una fragilità. Questi truffatori manipolano con tecniche psicologiche sofisticate. È un vero e proprio stupro emozionale”.
Anche Josie Cavazzana, volontaria della stessa associazione, ha ricordato come nel suo caso l’aggancio sia avvenuto in modo quasi banale: “Il truffatore ha usato un mio soggiorno in Australia come pretesto per iniziare a parlare con me su Messenger. Da lì è partita la manipolazione e la richiesta di denaro. Per fortuna me ne sono accorta in tempo”.
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I social come terreno fertile per i truffatori
Piero Comandini, Presidente del Consiglio regionale della Sardegna, ha sottolineato il ruolo delle nuove tecnologie come amplificatore del rischio:
“I truffatori colgono più di ogni altro le possibilità offerte dai social media, che forniscono tantissime informazioni personali. Il fenomeno è in crescita e poco conosciuto, quindi è fondamentale parlarne. La Regione ha già avviato protocolli con la Polizia Postale e un osservatorio sull’informatica negativa: bisogna continuare a istruire e rendere le persone invulnerabili a questo genere di truffa”.
Sulla stessa linea Francesco Greco, dirigente del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica della Polizia di Stato Sardegna: “Le vittime sono soprattutto tra i 50 e i 70 anni e vengono agganciate tramite Facebook. Anche i giovani però vengono truffati, ma con modalità diverse e spesso a sfondo sessuale. Le denunce che riceviamo sono solo la punta dell’iceberg, perché molte persone non denunciano per vergogna. Far crollare il castello emotivo che si costruisce nella mente delle vittime è davvero complicato”.
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Educazione e prevenzione: la risposta delle scuole
Un ruolo chiave nella prevenzione è quello delle istituzioni scolastiche.
Francesco Feliziani, direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale, ha spiegato: “Cerchiamo di dare a tutti gli studenti la cosiddetta cassetta degli attrezzi. È fondamentale che i ragazzi possano parlare del proprio disagio senza vergogna e senza paura di essere giudicati. Le scuole non devono essere solo luoghi di istruzione, ma anche spazi di orientamento alla vita”.
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L’aspetto psicologico: quando l’amore diventa dipendenza
Sul piano psicologico è intervenuta la psicoterapeuta e criminologa Dionisia Deplano, che ha descritto la truffa affettiva come una forma di manipolazione profonda:
“La frase più comune in terapia è ‘non sono una stupida’. In realtà il truffatore studia attentamente come entrare nella mente della vittima. Si parla di idealizzazione dell’amore: si vedono solo i lati positivi e non si mette mai in discussione l’altro. La dipendenza affettiva è un processo neurologico, perché dà piacere. E come tutte le cose che danno piacere, è molto difficile staccarsene o ammettere di essere stati ingannati. Questa è la vera potenza di questa truffa”.
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Un impegno che continua
Il convegno ha offerto momenti di confronto intensi e spunti preziosi per una riflessione collettiva su un fenomeno che tocca corde intime e profonde.
La Uilcom Sardegna, attraverso il proprio Coordinamento Pari Opportunità, ha ribadito l’impegno a continuare la sensibilizzazione e la prevenzione del fenomeno, promuovendo progetti informativi, collaborazioni istituzionali e campagne di educazione digitale e sentimentale.

